Stop al pesce fresco a tavola per
l'avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della
gran parte della flotta italiana lungo l'Adriatico. A darne
notizia è Coldiretti Impresapesca in occasione dell'avvio del
provvedimento che dal 29 luglio blocca le attività dei
pescherecci dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, dall'Emilia
Romagna fino a parte delle Marche e della Puglia. Lo stop
inizialmente varrà infatti da Trieste ad Ancona e da Bari a
Manfredonia (per entrambi si tornerà in mare il 9 settembre),
mentre lungo l'Adriatico nel tratto centrale da San Benedetto e
Termoli le attività si fermeranno il 19 agosto (fino al 24
settembre).
"Nonostante l'interruzione dell'attività sulle tavole delle
regioni interessate - precisa Coldiretti Impresapesca - sarà
comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro
come le alici e le sarde, al pesce spada, ed inoltre a spigole,
orate, sogliole, cannocchie, vongole e cozze provenienti dalla
barche della piccola pesca, dalle draghe e dall'acquacoltura".
Tuttavia per Coldiretti Impresapesca "l'assetto del fermo pesca
2023 non in tutti gli areali risponde ancora alle esigenze delle
aziende né a quelle di sostenibilità delle principali specie
target della pesca nazionale, tanto che lo stato di alcune
risorse che il fermo vorrebbe tutelare, in una delicata fase di
vita, nei 38 anni di fermo pesca non è gran che migliorato
nonostante gli sforzi e le restrizioni messe in atto dalla
flotta nazionale che ha visto una contrazione perdendo circa il
33% delle unità da pesca e 18000 posti di lavoro. Il fermo cade
quest'anno in un momento difficile - denuncia Coldiretti
Impresapesca - con la spada di Damocle delle nuove linee di
indirizzo del Commissario alla Pesca ed all'Ambiente Virginijus
Sinkevicius che pende sulla Flotta Italia. La misura più
dirompente è il divieto del sistema di pesca a strascico. Ma le
nuove linee prevedono anche la restrizione delle aree di pesca
con tagli fino al 30% di quelle attuali - conclude Coldiretti
Impresapesca - con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per
concludersi nel 2030".
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